Carcinoma squamocellulare cutaneo: a Siena visite di screening gratuite sul tumore cutaneo

Data:
17 Maggio 2021

Carcinoma squamocellulare cutaneo: a Siena visite di screening gratuite sul tumore cutaneo

La campagna nazionale di sensibilizzazione e screening sul carcinoma squamocellulare, “Te lo dice la pelle”, che prevede visite dermatologiche gratuite, fa tappa a Siena sabato 29 maggio all’ospedale Santa Maria alle Scotte.
Promossa dalla Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), l’iniziativa vuole porre l’attenzione sul carcinoma squamocellulare cutaneo, un tumore maligno della pelle che, secondo i dati più recenti, viene diagnosticato ogni anno a circa 19mila pazienti. Se ad esso sommiamo le cheratosi attiniche (lesioni precancerose) ed il carcinoma basocellulare si raggiungono valori di incidenza che nella popolazione italiana arrivano fino a 100 casi ogni 100mila abitanti ogni anno.
Le visite si svolgeranno sabato 29 maggio presso l’UOC Dermatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dal professor Pietro Rubegni, esclusivamente su prenotazione contattando il numero 0577 585420 dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 13.
Al fine di tutelare la salute dei pazienti e del personale medico delle strutture ospedaliere, tutte le visite saranno effettuate in totale sicurezza, in ottemperanza alle misure di prevenzione igienico-sanitarie legate all’emergenza Covid-19.
«Il carcinoma squamocellulare cutaneo – spiega il professor Rubegni – nasce dalla proliferazione di cheratinociti dello strato squamoso dell’epidermide. Si può manifestare come un’escoriazione o un’ulcera che sanguina, senza cicatrizzare, o come un nodulo rosso con una crosta centrale, che può sanguinare spontaneamente o in seguito a grattamento. La lesione, localizzata in sedi fotoesposte come, ad esempio, il volto e il dorso delle mani, può essere dolorosa, crescere nel tempo e non tendere mai alla guarigione. Questa patologia interessa maggiormente gli uomini rispetto alle donne, di età superiore ai 50 anni, con fototipo chiaro».
L’esposizione solare eccessiva, l’uso di lampade abbronzanti e la fototerapia rappresentano i fattori di rischio più importanti, come anche l’esposizione cronica ad agenti chimici tossici, la presenza di ferite croniche, ulcere e cicatrici, uno stato di immunosoppressione, l’assunzione di alcuni farmaci ed alcune malattie genetiche.
«La diagnosi tempestiva di carcinoma squamocellulare cutaneo – spiega il professor Rubegni – può essere fondamentale per il paziente perché queste neoplasie insorgono spesso su aree cutanee talvolta difficilmente aggredibili chirurgicamente. La nostra Dermatologia è particolarmente specializzata in questo ambito e dispone di personale altamente specializzato come la professoressa Elisa Cinotti, e strumenti innovativi come la Microscopia confocale e la Tomografia ottica cutanea che ci permettono di fornire una sorta di biopsia virtuale in modo non invasivo con risultati affidabili. Nel caso in cui il paziente – prosegue Rubegni – debba sottoporsi ad intervento di dermochirurgia, il dottor Paolo Taddeucci assieme ai colleghi Andrea Andreassi, Paolo Sbano ed Ernesto De Piano, sono in grado di utilizzare le metodiche chirurgiche più innovative e radicali. In particolare, il dottor De Piano è uno dei pochi dermatologi italiani in grado di eseguire la chirurgia microscopicamente controllata o tecnica di Mohs che assicura una rimozione del tumore pressochédefinitiva. Quindi se diagnosticato in tempo e rimosso correttamente, la guarigione avviene in circa il 95 % dei casi. Quando però viene diagnosticato in maniera tardiva – conclude Rubegni – può raggiungere dimensioni troppo ampie e portare allo sviluppo di metastasi diventando avanzato e terminale».

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Ultimo aggiornamento

17 Maggio 2021, 10:32