Nuove possibilità di cura per il dolore cronico, neuropatico ed oncologico, grazie alla “Scrambler Therapy” attivata presso l’Aou Senese

Data:
20 Aprile 2018

Nuove possibilità di cura per il dolore cronico, neuropatico ed oncologico, grazie alla “Scrambler Therapy” attivata presso l’Aou Senese

Nuove possibilità di cura per il dolore cronico, neuropatico ed oncologico, grazie alla “Scrambler Therapy”, attivata presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. L’innovazione è disponibile presso l’ambulatorio di Terapia Antalgica della UOC Anestesia, diretta dal dottor Pasquale D’Onofrio, e rappresenta un’arma in più che i medici della terapia antalgica, Stefano Lippi, Elena Fatighenti e Agnese Faltoni, hanno a disposizione per trattare diverse tipologie di dolore attraverso particolari modulazioni elettriche trasmesse da questo apparecchio innovativo, unico nel suo genere e frutto della ricerca italiana di bioingegneria, appena acquistato dall’Aou Senese con un investimento di circa 60mila euro. «Prima di richiedere l’acquisto della macchina – spiega D’Onofrio – abbiamo provato il dispositivo su dieci pazienti affetti da dolore cronico refrattario ad altri trattamenti e i risultati ottenuti sono stati ottimi. L’obiettivo è quindi quello di migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita dei tanti pazienti che si rivolgono con fiducia al nostro Centro di Terapia Antalgica perché il dolore, in molte patologie, non è solo un sintomo ma è la malattia stessa». «Il trattamento – aggiunge il dottor Lippi, responsabile UOS Terapia Antalgica – ha infatti dimostrato efficacia nei casi di resistenza agli oppiacei o agli anticonvulsivanti e su pazienti in cui avevano fallito altre forme di elettroanalgesia, compresi gli stimolatori impiantati». «La macchina è in grado di simulare – sottolinea Elena Fatighenti – sino a 5 neuroni artificiali che, al posto del segnale dolore, intercettato, reso indecifrabile e neutralizzato nel suo percorso di crescita, inviano al cervello un segnale di non dolore, di quiete e quindi lo stimolo elettrico viene codificato come stimolo non doloroso». Per il dolore cronico benigno il ciclo di terapia prevede trattamenti di circa 30 – 45 minuti l’uno per 10 sedute consecutive. Per il dolore cronico oncologico la terapia prevede il ciclo base di 10 trattamenti e singoli trattamenti al bisogno. «La terapia – aggiunge Agnese Faltoni – si effettua mediante l’applicazione di elettrodi monouso di superficie, quindi non invasiva, posizionati in relazione alle aree di dolore e con intensità calibrata in base all’immediato feedback del paziente».  «I punti di forza della metodica – conclude Lippi – sono la non invasività, l’immediata risposta del paziente con la riduzione del dolore e il perdurare del beneficio anche a distanza di mesi dalla fine del ciclo di trattamenti». Per accedere al trattamento è necessario prima effettuare una visita antalgica, prenotando tramite CUP e, se il dolore è neuropatico, dopo un test di prova effettuato con l’apparecchio, e in base alle valutazioni del medico, sarà possibile iniziare il trattamento. Non possono essere sottoposti alla scrambler therapy i pazienti portatori di pacemaker ed elettrostimolatori.

terapia del dolore lippi staff

(L’équipe con lo strumento)

 

UOCAnestesia

(UOC Anestesia)

 

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Ultimo aggiornamento

20 Aprile 2018, 11:20