Dermatologia, operativi tre innovativi apparecchi per la diagnosi non invasiva del melanoma

Data:
23 Febbraio 2018

Dermatologia, operativi tre innovativi apparecchi per la diagnosi non invasiva del melanoma

Tre innovativi strumenti per la diagnostica non invasiva delle patologie neoplastiche cutanee sono operativi, da pochi giorni, nella UOC Dermatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dal professor Michele Fimiani. Gli apparecchi sono stati aquisiti grazie ad un finanziamento di 100mila euro della European Academy of Dermatology and Venerology (EADV), che ha selezionato il policlinico Santa Maria alle Scotte e l’Università di Siena per un particolare progetto di ricerca sui tumori della pelle presentato dal professor Pietro Rubegni. Queste sofisticate apparecchiature, due videodermatoscopi ad alta risoluzione e un ulteriore strumento per la valutazione della microcircolazione cutanea, sfruttando tecnologie altamente innovative, verranno impiegate per l’effettuazione della diagnosi precoce e non invasiva del melanoma e di altre patologie neoplastiche ed infiammatorie della cute. «I cittadini potranno trarre grande beneficio dall’impiego di questi nuovi apparecchi – spiega il professor Michele Fimiani, direttore della UOC Dermatologia -. Poter disporre, infatti, di validi strumenti per la diagnosi non invasiva delle malattie cutanee consente di venire incontro alle esigenze di salute della popolazione permettendo, da una parte, di evitare interventi chirurgici non necessari e, dall’altra, una riduzione delle liste di attesa. Grazie a queste nuove tecnologie il nostro centro si qualifica ulteriormente come riferimento di un percorso diagnostico ottimale per il riconoscimento tempestivo delle neoplasie cutanee ed in particolare del melanoma nelle sue fasi precoci». Inoltre, tali apparecchiature permetteranno anche lo sviluppo di un progetto di teledermatologia per la trasmissione delle immagini attraverso una specifica piattaforma digitale: IDScore (Integrated Dermatoscopy Score) è il nome del sistema informatico che permetterà la condivisione di immagini digitali di oltre 2000 tra nei, melanomi e altre lesioni cutanee, da mettere a disposizione di professionisti attivi sul territorio e nei centri altamente specializzati nell’ambito della diagnostica non invasiva dei tumori delle pelle.  «Si tratta di un’ulteriore e importante innovazione – spiega il professor Pietro Rubegni della UOC Dermatologia, che è anche referente in Italia per lo sviluppo della teledermatologia in ambito EADV- che permetterà di assistere i cittadini, concretizzando l’efficace collaborazione ormai istaurata con i tutti i dermatologi dell’area vasta. Mi preme infine ringraziare, oltre a tutto il personale della UOC Dermatologia, i bioingegneri Gabriele Cevenini, Alberto Balestrieri e Marco Burroni, per il supporto al progetto, e l’ingegnere Gioele Vannuccini, che ha curato la predisposizione della piattaforma per la trasmissione delle immagini».

 

microcircolazione cutanea fimiani rubegni

 

videodermatoscopio

Condividi:

Ultimo aggiornamento

23 Febbraio 2018, 09:57